Stefano Quintarelli: presidente di Agid (Agenzia per l’Italia digitale), Esperto Commissione Europea su intelligenza artificiale, Componente Leadership Council sulla sviluppo sostenibile dell'ONU, Autore di Capitalismo immateriale e Costruire il domani
articolo per i Laboratori del 2017
nel mio post precedente “ritorno civico” ho dato conto delle motivazioni del mio ritorno nel gruppo di Scelta Civica per “costruire in modo ampiamente condiviso, con un’ampia partecipazione, una piattaforma di contenuti nella direzione di un ammodernamento del Paese per affrontare le sfide del XXI secolo”.
gia’ a luglio dell’anno scorso, dopo numerosi solleciti, con l’aiuto di un consulente, nel gruppo di SC dedicammo una giornata a cercare di definire una linea comune che ci portasse alla elaborazione di una base di contenuti che avrebbero dovuto essere condivisi tra noi e caratterizzare la nostra azione parlamentare e di proposta sui territori.
sfortunatamente quel tentativo si areno’ durante il varo. Nel pomeriggio di quella giornata di lavoro, ci fu proposta una sintesi, non coincidente con i lavori della mattinata, in cui si presentavano due opzioni di percorso futuro in termini di possibili forme ed alleanze e, per quanto riguarda il programma, l’unica laconica slide che ne parlava aveva come titolo “Il leader e’ il programma”.
se dovessi segnare un momento, un mio tipping point nella partecipazione a Scelta Civica, lo individuerei in quel sabato di luglio.
colleghi esperti di politica, per i quali ho stima e rispetto, mi spiegano che nel gioco della comunicazione sono importanti i collocamenti, l’occupazione di spazi, le relazioni tra forze politiche, ecc. Ovvero quello che in inglese si chiama “politics”.
sono cose certamente ineludibili, una parte fondamentale dell’attivita’, se si vuole arrivare a far valere le proprie idee, a farle mettere a terra e trasformarle in provvedimenti. ovvero se si vogliono portare avanti le proprie “policies”.
e’ un peccato che in italiano ci sia questa ambiguita’ semantica dettata dal fatto che sia politics che policy si traduca con “politica”.
per fare queste “politics” occorre una condivisione delle “policies”. Per lunga parte del secolo scorso, questa condivisione equivaleva ad una scelta di campo parlamentare determinata su valori di base, diversi, con radici storiche, tra “destra” e “sinistra”.
il XXI secolo ci sta portando una trasformazione profonda della comunicazione, anche politica, che sta determinando una crisi delle strutture di intermediazione precedenti. Nella societa’, nell’economia ed anche in politica.
una trasformazione in cui un ruolo fondamentale lo ha internet, che decostruisce le gabbie di senso in cui questa comunicazione si articolava, annullando tempi e distanze, eliminando la rigida separazione di ruolo precedente tra produttore e consumatore di informazione.
si aprono cosi’ spazi di destrutturazione delle relazioni; una trama in cui prosperano la superficialita’ e l’emotivita’; una trama che diviene terreno fertile per demagogie e populismi.
non sottovalutiamo la cosa: sono fenomeni profondi che trasformano le nostre societa’, e destinati a rimanere con noi.
e non e’ imputabile ad una presunta scarsa modernita’ dell’Italia. gli effetti li vediamo ovunque volgiamo lo sguardo, dagli USA all’Ungheria, dalla Francia al Regno Unito, dall’Austria alla Turchia, ecc.
e’ banale promettere, con piglio intransigente, soluzioni semplici a problemi complessi.
e’ rassicurante per molti sentire che con semplici interventi si puo’ ritornare al passato, un passato di cui si evocano i fasti corrispondenti ai migliori anni (anagrafici) della vita di molte persone. (gia’ lo diceva Jorge Manrique nel 1470 che “a nostro intendere, ogni tempo passato fu migliore”).
e, simmetricamente, e’ altrettanto rassicurante e semplice annacquare interventi incisivi, ma ineludibilmente necessari per il domani, sotto la pressione di legittimi interessi di ieri.
e’ futile e spesso controproducente tentare di risolvere problemi nuovi con metodi vecchi.
occorrono competenze profonde per leggere la contemporaneita’ e per trovare risposte moderne a questioni attuali e future. ed un impegno non banale per spiegarle.
occorrono *policies* adeguate al XXI secolo e non solo *politics*, per di piu’ ancorate a topologie politiche la cui attualita’ e rilevanza sta scemando.
il mondo e’ sfilacciato dalla tecnologia che trasforma ogni aspetto dell’economia e della societa’. Come diceva Gibson, il futuro è già qui, solo che non è distribuito in modo uniforme: molti di noi usano strumenti e hanno uno stile di vita basato su azioni che per molti altri sono al limite della fantascienza.
questa e’ una fase di trasformazione complessa, in cui una fetta della popolazione è ancorata a schemi di politics tradizionali, evocativi di valori che erano fondamentali nel secolo scorso, ed un’altra fetta che richiede policies innovative contemporanee a questo secolo.
penso che la nostra sfida sia cercare di inserirci in questa tensione, sviluppare e proporre progetti ed iniziative con la prospettiva del XXI secolo, e farlo con metodi adeguati, avvalendoci delle possibilita’ di oggi, rivedendo i meccanismi di intermediazione precedenti.
questa e’ la sfida sulla quale ho trovato una nuova disponibilita’ ad impegnarsi da parte dei colleghi del gruppo Scelta Civica.
con loro, e con diversi colleghi di vari gruppi parlamentari, abbiamo deciso di impegnarci, con chi vorra’ parteciparvi, nell’elaborazione di una piattaforma di contenuti, di “policies” da apportare al dibattito sulle “politics”, affiancandone il percorso.
vogliamo cercare di alzare l’asticella. vogliamo sfidare nel merito delle questioni l’unica offerta di policies del Partito Democratico e l’anti-politics del Movimento 5 Stelle.
a inizio settembre presenteremo una prima articolazione di proposta ed un piano di lavoro di un “incubatore politico” (di policies!).
la nostra attivita’ sara’ caratterizzata da
• Trasparenza: per assicurare la conoscibilità degli atti al pubblico, e l’accountability dei decisori;
• Competenza: disponendo di una rete di collaborazioni con esperti e think tanks in grado di supportare la definizione di policies che siano fact-based e
• Partecipazione: per essere un interlocutore professionale per i corpi intermedi e per attivare canali relazionali con altri stakeholder e con il pubblico @large.
ci sara’ spazio di collaborazione per chi si sente motivato dal dedicare una parte del proprio tempo per partecipare a questa iniziativa.
e cerchiamo di fare un buon lavoro!!
p.s. tra qui e settembre avremo bisogno di un minimo di collaborazione per preparare l’infrastruttura ed organizzazione necessaria; in questa fase ci sarebbero utili collaborazioni di: programmatore, sistemista, smanettone, grafico, copy, project mgr. Se disponibili, vi prego di segnalarmelo (mail, twitter, facebook, …)
Buongiorno dr. Quintarelli, ottima iniziativa, disponibile a collaborare per l’attivita’ prevista per settembre a Milano. P. Critelli
Buongiorno Pasquale
Rimaniamo in contatto per la presentazione delle nostre attività.
info@meetorienta.com
Le manderò informazioni e documenti, non appena pronti.
Luca Monti
Progetto Incubatore Politico