LETTERA A UN ELETTORE DI CENTRO

Caro elettore di

AZIONE, ITALIA VIVA, +EUROPA, VOLT e, soprattutto, di FORZA ITALIA, 

 

le parole, i discorsi, i dibattiti e i programmi inciampano sulla collocazione negli schieramenti, nel trovare un luogo, un indirizzo da indicare agli elettori che non accettano l’estremo del nero e del rosso.

Eppure questa preoccupazione non ci consegna alcuna soluzione vera rispetto alla sfida del futuro. Con le parole del passato, con gli schemi mentali tradizionali, con la tattica del posizionamento non si possono interpretare e pensare strategie e azioni che riguardano i giovani, il cambiamento costante, l’impatto delle tecnologie su consumi e lavoro. La società di oggi ha bisogni reali e quotidiani che oggi si esprimono nel costo del gas e domani in qualcos’altro.

Il mio luogo, la mia collocazione, non è nello spazio politico ma nel tempo politico.

Lo dico agli elettori che andranno a votare con una legge scellerata che ha ancora lo schema bicolore.

Lo dico anche ai partiti che guardano solo l’immediato. Lo dico anche a +Europa.

Se vogliamo essere un movimento che guarda al futuro, dobbiamo parlare un linguaggio nuovo e diverso. Quello che dobbiamo fare è rispondere alle esigenze delle persone che hanno bisogno di una prospettiva positiva che riguardi il lavoro, la salute, la famiglia, la sicurezza in maniera concreta fuori dallo schema del secolo scorso.

Il vero posizionamento sono le nostre posizioni chiare rispetto a questi temi che sono le cose che veramente importano alle persone.

Se dobbiamo disegnare una società per il futuro, il bilancino, che il linguaggio della vecchia politica ci offre, non potrà mai consentirci di trasmettere la nostra visione di società agli elettori di centro.

La legge elettorale confina il discorso in una X.

E se guardo a un elettore moderato, dovrei pensare che quella X è ben spesa sul tandem di Azione e Italia Viva.

Ma è proprio lì che casca l’asino del Rosatellum. (Rosatellum come Rosato, Italia Viva): un meccanismo bizantino che riporta tutto a Rosso e Nero.

Non solo, a destra i partiti hanno pesato le presenze nelle liste sulla base dei sondaggi di qualche settimana fa e Forza Italia, che nello schema bipolare dovrebbe bilanciare, si trova piccina piccina indipendentemente dal risultato che farà. I voti dei moderati non serviranno per bilanciare, conteranno solo gli eletti.

 

E poi c’è il capolavoro suicida del proporzionale mischiato con il maggioritario, dell’uninominale mischiato con il proporzionale, del taglio dei parlamentari.

È un pasticcio all’italiana. E anche qui, chi vota Calenda pensando di equilibrare la gara, in realtà favorisce il candidato dei due poli. E non c’è voto disgiunto. La X è una. Va spesa bene.

 

A sinistra le cose sono andate leggermente meglio. Forse per questo si può parlare di Centro Sinistra. Perché?

Perché il PD, per accaparrarsi nello schema Calenda e piantare in asso Renzi, ha fatto accordi strani. Ha dato spazio ben oltre i sondaggi al mio partito (che era con Calenda nell’accordo) e mi ritrovo quindi candidato all’uninominale a Como contro Nicola Molteni. Quel sottosegretario della Lega, uno che è a Roma da 12 anni… (è canturino ma chi l’ha visto?)

E allora, chi di Forza Italia vota il suo simbolo, si trova eletto un altro. Chi vota Italia Viva e Azione favorisce uno della Lega, che – per inciso – ha contribuito a scrivere gli orrendi decreti sicurezza.

 

Lo confesso, anche io sono finito nello schema di questa pazza tornata elettorale estiva ma qualche idea ce l’ho. E vi dirò, qualche cosa conto, visto che il mio nome arriva da Roma e il PD l’ha digerito.

 

I vostri voti possono costruire un nostro luogo politico diverso.

Il nostro luogo è necessariamente il futuro perché non possiamo costruire una società moderna, capace di affrontare le sfide della modernità, se non si sapranno coniugare e sviluppare le esigenze di libertà e uguaglianza di opportunità.

Non ci può essere un dualismo tra libertà e giustizia sociale. Tra società aperta e società chiusa. Tra libertà di impresa e nazionalizzazioni. Tra Europa/Mondo e autarchia.

L’Italia è il Paese dove la cultura, il paesaggio, la creatività sono espressione degli Italiani. Anche nella politica, specialmente nella politica c’è bisogno di cultura e creatività. È necessario passare da una politica dei posizionamenti e della difesa di interessi a una politica capace di fare.

Le persone, che votano con la testa, capiscono queste cose.

Il vero bipolarismo non sarà tra destra e sinistra ma tra che vuole conservare e che vuole andare verso il futuro.

E quest’ultimo non è certo l’obiettivo della destra che cavalca un’onda emotiva.

Caro elettore di centro, tu – lo so – voti con la testa e sai fare i conti anche con una legge elettorale scarabocchiata.

Caro elettore di centro, se vuoi investire la tua X per un disegno pro futuro, sulla scheda di Como trovi solo il mio nome.

Se cerchi un simbolo, c’è solo quello di +Europa.

In un contesto diverso, con una legge diversa, con leader un po’ meno… magari… ma per questa volta è così.

 

 

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